Il nemico negli occhi

Questo romanzo narra la storia di una grande rivolta urbana in una Roma mai vista di un futuro che potrebbe essere il nostro. Il capo della banda si chiama Affo e guida, con severità e tenerezza, un gruppo di formidabili adolescenti pronti a tutto. Obiettivo dichiarato: colpire il grattacielo Domix, fantastica torre conica posta al centro dell'Esquilino, dove una minoranza gode di impensabili privilegi che la massa di straccioni accampata all'esterno può soltanto sognare. Sessant'anni dopo, una funzionarla del Ministero degli Interni, Maria Rosalba Talanga, viene incaricata di ricostruire lo svolgimento di quei tragici fatti, al tempo in cui la capitale italiana era diventata una palude malsana e il potere centrale era un'ombra eva- nescente che consentiva ogni arbitrio. Lei esegue il compito con una dedizione accentuata dalla sua sensibilità verso quello che ormai è solo un pezzo di storia: raccoglie al computer testimonianze, verbali, quaderni, intervista qualche anziano sopravvissuto, svolge sopralluoghi nei sotterranei della città, arriva persino a incontrare l'ormai decrepita fidanzata del capo dei ribelli. Entra così a far parte di una straordinaria coralità e conosce nobili e vagabondi, preti e bambini, guerrieri e reclu- si. Eppure, quando consegna il materiale, i superiori lo insabbiano. Passano altri trent'anni e la donna va in pensione. Da vecchia le appare il fantasma di Affo che sembra chiamarla a riprendere il lavoro interrotto. Come se non bastasse. Maria Rosalba ritrova in Rete, per caso o per fatalità, alcuni stralci del dossier che lei stessa aveva prodotto e qualcuno probabilmente vorrebbe diffondere in modo alterato. È la rivelazione che la spinge a ripercorrere tutta la vicenda in un estremo sforzo, etico ed intellettuale, di ripristino del mosaico distrutto, nel tentativo di sciogliere i nodi e dirimere le ragioni dai torti, fino a compiere il gesto risolutivo che forse l'antico eroe le suggeriva. Il nemico negli occhi mette in scena, su uno degli sfondi più classici del romanzo di fantascienza, gli interrogativi eterni della storia: qual è la legittimità del potere e qual è quella della rivoluzione? Perché ci si ribella? Per fame di giustizia, per superare in qualche modo le lacerazioni dell'io o per semplice desiderio di subentrare nel comando? Leggendo questo libro, la prova più importante di Eraldo Affinati, giunto qui alla sua piena maturità espressiva, ritroveremo i temi più cari alla sua letteratura e alla sua riflessione: gli universi concentrazionari, le situazioni estreme nelle quali l'uomo si rivela agli altri e a se stesso, la ribellione e la violenza. Avremo la sensazione di attraversare il mondo che amiamo e quello che ci fa paura: la passione conoscitiva di una donna difficile da dimenticare, il fascino e il rischio della rivoluzione tecnologica, un quartiere in fiamme dove si con- suma l'eterna lotta tra patrizi e plebei, il punto di vista di chi comanda e il grido dei diseredati, la potenza della vera amicizia e il dolore insanabile per quella tradita.

 
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